Stampa

19/02/2018 - Cantare sotto la dittatura: le registrazioni ladine di Alfred Quellmalz

musicisti01

Hanno una storia singolare i canti e le musiche che si possono ascoltare nel cd allegato al libro “Le registrazioni ladine nella raccolta di Alfred Quellmalz (1940-1941)”, da poco edito da Grafo nella collana dedicata alle ricerche sul folklore.

I brani musicali furono registrati in Sudtirolo, all'inizio degli anni Quaranta del Novecento, dal musicologo Alfred Quellmalz, nell’ambito di una imponente operazione di raccolta e trasferimento dei beni materiali e immateriali sudtirolesi, coordinata dall’organizzazione scientifica Ahnenerbe (“Eredità degli antenati”) delle S.S. tedesche. L’occasione per questa operazione fu la cosiddetta “Opzione”, cioè l’accordo stipulato fra Italia e Germania nel 1939, in base al quale i sudtirolesi di lingua tedesca e ladina dovevano scegliere se emigrare in Germania o rimanere nel Sudtirolo come cittadini italiani.

Foto_per_copertina_01Durante la permanenza in Sudtirolo, Quellmalz realizzò circa 3.000 registrazioni su magnetofono. La sua ricerca assume oggi un notevole interesse scientifico, anche per i problemi che pone: questi nastri, registrati sotto la dittatura nazifascista, assumono lo status di documenti storici da osservare come preziose testimonianze di un tempo e di un’epoca, con tutte le loro contraddizioni e aberrazioni.

Il libro è in tre lingue (tedesco, ladino e italiano). È promosso dall’“Area Scuole di musica tedesca e ladina – Sezione musica popolare” della Provincia di Bolzano ed è curato da una coppia di musicologi, l’altoatesina Barbara Kostner e il bresciano Paolo Vinati. Riporta le trascrizioni e commenta le 173 registrazioni effettuate da Quellmalz nelle valli ladine, chiarendo il contesto in cui furono realizzate e facendo nuovamente risuonare le voci vive di una minoranza schiacciata fra due opposti nazionalismi.

VAI ALLA SCHEDA LIBRO