L’ASSOCIAZIONE ARTISTI BRESCIANI

N. prodotto: ISBN 88 7385 278 5

Roberto Ferrari

Un difficile cammino nell'arte e nella cultura (1945-1995)

cm 28x22, 200 pp., 36 ill.
© ottobre 1995


L’attività svolta dall’Associazione Artisti Bresciani in cinquant’anni di esistenza ha segnato profondamente la realtà culturale ed artistica locale. Istituita nel maggio del 1945 su iniziativa di un gruppo di artisti coordinati dallo scultore Giovanni Asti, l’AAB si costituì fin dall’inizio come libera associazione laica con il fine di riorganizzare, dopo gli anni di crisi della guerra, l’assistenza e la formazione professionale degli affiliati oltre che il circuito espositivo. Gli artisti bresciani riconobbero subito in questo loro sodalizio una insostituibile istanza del nuovo sistema dell’arte a Brescia, aderendovi in modo massiccio. Nei primi anni del dopoguerra, la storia dell’AAB fu profondamente attraversata dalle contraddizioni e dai fermenti che contrassegnavano la società e la cultura in quel periodo. In particolare, gli scontri tra “arte tradizionale” e rinnovamento, tra pittura figurativa e astratta, tra realisti e informali, tra una concezione laica dell’associazionismo e una confessionale, trasferirono all’interno dell’AAB lacerazioni e contrasti che spesso assunsero la forma di una contrapposizione tra vecchie e nuove generazioni di artisti. La vera scelta che portò il sodalizio a ricoprire un ruolo determinante nell’ambiente culturale bresciano avvenne all’inizio degli anni Sessanta, per iniziativa di un gruppo di giovani molto determinati nelle loro proposte innovative. La sede di via Gramsci, con le sue mostre, le serate musicali, le conferenze, i dibattiti e la rinnovata scuola d’arte di avanzata ispirazione didattica, furono altrettanti aspetti qualificanti di un decennio di intensa attività. Negli anni successivi l’AAB, dopo la strage di piazza della Loggia, si collocò al centro dello schieramento democratico antifascista, proponendosi come laboratorio di arti visive e punto di confronto delle attività realizzate sul territorio.Dopo un duro contrasto per il mantenimento della storica sede, risoltosi nel 1990 con il trasferimento nell’ex teatro Rovetta, in vicolo delle Stelle, la vicenda dell’AAB ha subito una svolta cruciale. Le mutate condizioni del contesto e le profonde trasformazioni avvenute in ambito artistico impongono ora nuove scelte culturali e un diverso assetto, che collochino a pieno titolo l’associazione tra le istanze qualificate ad operare nel sistema artistico bresciano.

INDICE
Alle origini di un sodalizio culturale - Il “sistema dell’arte” a Brescia fino agli anni Venti; La politica culturale del fascismo; Il sindacato d’arte fascista in città - Note - Il dopoguerra e la nascita dell’AAB - La fondazione di “Arte e cultura” e la sua scuola; La prima mostra dei soci e il nuovo contesto artistico; La secessione modernista - Iniziative dal 1945 al 1949; Note - La linea conservatrice degli anni Cinquanta - La questione Asti; La scuola di artigianato artistico; Le collezioni Feroldi e Cavellini e il Premio Brescia - Iniziative tra il 1950 e il 1959; Note - La svolta degli anni Sessanta - L’assalto dei giovani alla vecchia direzione; La figura dell’artista nel nuovo statuto; Un progetto didattico all’avanguardia; La questione del 2 e la Galleria civica; Un punto d’incontro per la città; Bilancio di un decennio - Iniziative dal 1960 al 1969; Note - Gli anni Settanta: la politica al primo posto - Il nuovo gruppo dirigente e l’allargamento della base associativa; Le mostre dell’“impegno” - Iniziative dal 1970 al 1979; Note - Gli anni Ottanta: il lungo esodo - L’iniziativa culturale dell’ente locale; Lo sfratto - Iniziative dal 1970 al 1979; Note - Presente e futuro dell’AAB - Dieci domande al presidente Vasco Frati - Iniziative dal 1990 al 1993; Note - Appendice - Bibliografia

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Tema: Storia - Arte
Zona d'interesse: Brescia città

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