Il realismo etico di un maestro della fotografia
Testi di Vincenzo Cottinelli, Nino Dolfo, Fausto Lorenzi
cm 22x22, 108 pp., 86 ill.
© novembre 2005
“Andare, vedere, tornare e aspettare il momento giusto. La fotografia è un colpo di luce che viene dal cielo”. Con le sue ill.agini forti e asciutte, Piero Vistali si rivela prodigo dispensatore di incanti: le sue fotografie scattate all’aperto, in solitudine, aspettando senza ansia il delicato, magico momento del “clic”, paiono ill.ortalare l’anima di uomini e donne, accostandosi pudicamente alla natura, che nei suoi scatti non parla, ma dice cose bellissime e suggestive. Anche se ha lavorato tantissimo anche col colore, negli anni ’50 e ’60 Vistali è stato soprattutto un neorealista del bianco e nero, con in più una salda visione etica nella scelta dei temi, espressivi di dolore, tenerezza, solidarietà, dignità, attaccamento al lavoro e all’ambiente, senso della famiglia: maestro di una fotografia civile, universale, da “family of man”, pur nella chiara impronta lombarda dei costumi e dei paesaggi, che gli derivava dalla sua grande istintiva attenzione al concreto, al territorio, alle forme locali del lavoro.
INDICE
Piero Vistali: le origini di un impegno e le ragioni di una scelta, di Vincenzo Cottinelli
Ritratto di Piero Vistali, di Nino Dolfo
Vistali, la fotografia come fatto di popolo, di Fausto Lorenzi
Sequenze