CITTÀ E PAESE

N. prodotto: ISBN 978 88 7385 864 3

Ludovico Bettoni

Bozzolo in età lombardo-veneta

cm 16x20, 152 pp. , 50 ill.
© luglio 2011

 

Questo studio, che ha per tema l’età lombardo-veneta a Bozzolo, continua la ricerca avviata con La ruota e la freccia. Bozzolo dal principato al napoleonico Regno d’Italia. A Bozzolo si confrontavano da secoli due realtà sociali ben distinte e scarsamente comunicanti: il ceto civile e il mondo dei lavoratori manuali. Durante l’antico regime e anche negli anni napoleonici i civili si erano sempre dimostrati poco sensibili ai problemi di fondo di un paese che, alla fine del Cinquecento, si era visto improvvisamente raddoppiare la popolazione e per un secolo aveva dovuto svolgere il ruolo di capitale di principato. Perduto il ruolo politico, si era trovato a disporre del solo territorio comunale, decisamente insufficiente per nutrire gran parte della popolazione, rimasta alle prese con la miseria.Durante il trentennio di pace (1815-1847) assicurato dall’Austria avviene una svolta: la bachicoltura permette ai poveri di migliorare il loro tenore di vita e ai contadini in particolare di accumulare piccoli capitali, grazie ai quali possono diventare affittuari. I civili si aprono alla comunità ebraica e contemporaneamente si avvicinano anche ai lavoratori manuali. L’amicizia tra i due ceti è attestata dalla partecipazione popolare al Quarantotto, che non è così scontata come si è portati a pensare. I ceti popolari, i rustici in particolare, non erano mai stati maltrattati dal governo di Vienna. Ma i lavoratori manuali bozzolesi partecipano numerosi alla lotta patriottica perché seguono l’esempio dei signori, combattono al loro fianco e cercano di assimilare il loro stile di vita cominciando, proprio in quegli anni, a mandare i propri figli alla scuola elementare, fino allora frequentata soltanto dai figli dei civili, dei commercianti e degli artigiani di buon livello. Bozzolo giunge all’Unità avendo maturato una equilibrata identità cittadina e paesana insieme, con un profilo municipale comunitario, rappresentato da una Guardia Nazionale organizzata democraticamente, perché i civili accolgono nella milizia anche i non possidenti, malgrado la legge piemontese lo vieti esplicitamente.


INDICE

- Introduzione
- illustrazioni
- Premessa

Fonti d’archivio e istituzioni lombardo-venete

- Capitolo primo:  Bozzolo, città o paese?
- Capitolo secondo: Storia di Pietro Chitolina
- Capitolo terzo: Dal teatro al cimitero
- Capitolo quarto: L'ordine pubblico
- Capitolo quinto: Il "Quarantotto"
- capitolo sesto: L'istruzione popolare

Conclusione
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Zona d'interesse: Lombardia

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