Giovanni Renica, pittore di paesaggio nella Lombardia dell'800
Fino al 20 luglio sarà allestita la mostra "Giovanni Renica (1808-1849)" a Palazzo Tosio. La accompagna un volume Grafo che non solo illustra le opere esposte, ma propone anche dati inediti sulla biografia dell'artista e della storia collezionista dei dipinti.
La mostra
La casa-museo che fu di Paolo e Paolina Tosio ed ora è sede dell'Ateno di Brescia (via Tosio, 12) ospita la mostra "Giovanni Renica (1808-1849). Curata da Francesco De Leonardis e Luciano Faverzani, propone una sessantina di dipinti di piccole e medie dimensioni, realizzati del pittore bresciano che fu una figura di spicco della pittura di paesaggio nella Lombardia ottocentesca, secolo in cui la natura si faceva specchio delle emozioni e del pensiero. La selezione proveniente da un catalogo ben più ampio, segue uno sviluppo cronologico evidenziando i punti nodali della maniera di Renica.
Il volume
Nato a Montirone, Renica ha vissuto e lavorato prevalentemente a Milano senza, però, dimenticare la sua città d’origine al punto che, nel 1882, volle regalare all’Ateneo di Brescia, alcune centinaia di studi e dipinti conservati nel suo atelier insieme agli album dei disegni e a fogli sparsi, frutto della sua ricca attività artistica. Nel 1885 altre opere si aggiunsero al lascito per volontà della vedova del pittore Serafina Meda.
Il volume concentra l’attenzione proprio sulle opere che fanno parte della donazione fornendone un puntuale e preciso regesto.
Allo studio e alla catalogazione dei reperti, si accompagna una
riflessione scientifica volta a mettere in luce la sua formazione avvenuta prima presso Rodolfo Vantini e poi fra le aule dell'Accademia di Brera, i suoi viaggi in Egitto e nel vicino oriente, i suoi interessi, le esperienze di pittura en
plain air, il rapporto con l'ambiente culturale milanese e con la sua città natale, il suo percorso espositivo.
La loro quantità e la loro cronologia distesa sull’intero arco della produzione artistica del pittore, permettono di acquisire una serie di dati utili a mettere in luce i suoi interessi, le tappe di formazione, il percorso espositivo.
Grazie al saggio di
Elena Lissoni, la produzione artistica di renica viene messa in relazione al contesto artistico e cultuale della pittura di paesaggio
dell’Ottocento romantico. Documenti inediti permettono una
ricostruzione puntuale della biografia
di cui da conto
Francesco De Leonardis.
Luigi Capretti
indaga e ripercorre le complesse vicende della donazione all'Ateneo, mentre
Maria Stefania Matti
ripercorre la
fortuna critica del pittore.
Una scelta di immagini completa l’opera, mentre un QR code contenuto nel volume permette di collegarsi agilmente all'intero catalogo delle opere con le relative fotografie, depositate presso l'Ateneo.
La mostra è ad ingresso libero, ma la prenotazione è obbligatoria con scelta dell'orario. Info e prenotazioni: https://www.ateneo.brescia.it/
Il
volume è in vendita
nel nostro negozio on line o in mostra.